Una sindrome che colpisce i bambini e giovani. Si manifesta con abulia e un sonno attivato dal corpo per rispondere alla sofferenza, che può sfociare in uno stato comatoso.
Le persone si isolano dal contesto al punto di cadere in un sonno profondo. I medici lo riconducano a un trauma ( https://www.bbc.com/mundo/noticias-41762274) generato da episodi di violenza, vissuti difficili, di insicurezza o precarietà.
La questione tocca il dramma dell’esistenza, ma fa anche riflettere su quanto l’atto di dormire, seppur spesso dato per scontato, oltre ad avere una funzione rigenerativa e di fissazione delle informazioni in memoria, possa ricoprire anche un valore protettivo.
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Pubblicato da Sara Salvietti
Psicoterapeuta, Psicologa del lavoro e consulente HR.
Laureata all’Università degli studi di Firenze, da oltre dieci anni si occupa di psicologia applicata al lavoro e offre consulenza aziendale sia a enti pubblici che privati.
Si specializza in Psicoterapia a orientamento rogersiano all’Istituto dell’Approccio Centrato sulla Persona, matura la sua esperienza clinica collaborando con AOU Careggi e Associazioni sul territorio fiorentino, occupandosi di supporto psicologico e psicoterapia nell’ambito del trauma e disturbi correlati a eventi stressanti.
Nel contesto privato, parallelamente a corsi di perfezionamento e supervisioni cliniche, si dedica a tematiche inerenti ansia e depressione, sostegno alla genitorialità (accompagnamento alla nascita, interruzione di gravidanza e post partum) e gestione di vissuti di perdita.
Svolge attività di psicoterapia individuale, di coppia e di gruppo con adulti e adolescenti su Firenze.
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