Alcuni pensieri a cui non siamo abituati o che sentiamo come minacciosi fanno si che la nostra amigdala rilasci l’ormone dello stress e il nostro sistema nervoso parasimpatico non riesce poi a far rientrare l’allarme.
In quel momento la nostra mente non abbandona il pensiero e così la frequenza cardiaca e respiratoria possono aumentare, come anche la tensione.
Collega in quel momento la sensazione di stare in un prato, al mare.. in un posto piacevole e tranquillo che ti crea serenità e allena così la tua mente a creare questa risposta in maniera automatica ogni volta che si ripresenterà il pensiero spiacevole.
Non è la fine, ma un possibile inizio.
Sara Salvietti
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Pubblicato da Sara Salvietti
Psicoterapeuta, Psicologa del lavoro e consulente HR.
Laureata all’Università degli studi di Firenze, da oltre dieci anni si occupa di psicologia applicata al lavoro e offre consulenza aziendale sia a enti pubblici che privati.
Si specializza in Psicoterapia a orientamento rogersiano all’Istituto dell’Approccio Centrato sulla Persona, matura la sua esperienza clinica collaborando con AOU Careggi e Associazioni sul territorio fiorentino, occupandosi di supporto psicologico e psicoterapia nell’ambito del trauma e disturbi correlati a eventi stressanti.
Nel contesto privato, parallelamente a corsi di perfezionamento e supervisioni cliniche, si dedica a tematiche inerenti ansia e depressione, sostegno alla genitorialità (accompagnamento alla nascita, interruzione di gravidanza e post partum) e gestione di vissuti di perdita.
Svolge attività di psicoterapia individuale, di coppia e di gruppo con adulti e adolescenti su Firenze.
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